CITTÀ DEL VATICANO – Papa Francesco è morto. Aveva 88 anni. L’annuncio è stato dato nella cappella di Casa Santa Marta dal camerlengo, il cardinale Kevin Farrell. Il pontefice si sarebbe svegliato verso le 6 e dopo circa un’ora sarebbe stato colpito da un ictus. Stasera alle 20 avverrà la constatazione di morte e la deposizione della salma nella bara.
L’ANNUNCIO. “Carissimi fratelli e sorelle – ha detto Farrell – con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7.35 di questa mattina il vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della Sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio e amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati. Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino”.
L’ULTIMA USCITA A PASQUA IN PIAZZA SAN PIETRO. Bergoglio, argentino di Buenos Aires, era stato eletto papa dopo la rinuncia al pontificato di Benedetto XVI, dodici anni fa, il 13 marzo del 2013. A marzo il peggioramento delle sue condizioni di salute per una polmonite bilaterale e i 38 giorni di ricovero al Policlinico Gemelli, che si erano conclusi domenica 23 marzo. Poi la ripresa graduale dell’attività fino a ieri, il giorno di Pasqua, quando Francesco ha fatto il giro di piazza San Pietro in papamobile per l’ultimo bagno di folla. Ha presenziato alla benedizione urbi et orbi e ha anche incontrato per un breve saluto il vicepresidente degli Stati Uniti Vance.
MISURE DI SICUREZZA A ROMA. A Roma sono state avviate le prime misure di sicurezza. Dopo una chiamata tra il prefetto e il questore, è scattato il piano con contingenti delle forze dell’ordine confluiti nell’area di piazza San Pietro. Il prefetto ha convocato d’urgenza il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Particolare attenzione viene riservata alla gestione dei flussi verso la basilica di San Pietro, connessi anche allo svolgimento degli eventi già in programma come il Giubileo degli adolescenti. Numerosi i fedeli che si sono immediatamente accalcati davanti al colonnato di San Pietro e lungo vie limitrofe che portano alla basilica cercando di entrare.
LE REAZIONI IN SICILIA. “Carissime sorelle, carissimi fratelli – dice l’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice -, figlie e figli dell’amata Chiesa di Palermo, con dolore, con tristezza, ma anche con la speranza che ci viene dal Vangelo abbiamo accolto la notizia della morte del nostro Santo Padre. Seppur conoscevamo le sue ormai precarie condizioni di salute, essa giunge lo stesso inattesa ai nostri cuori. Papa Francesco era come una persona di famiglia, per la Chiesa e per l’umanità. Le sue prime parole sono state per i poveri. Le sue ultime per gli ultimi. La sua passione è stata annunciare agli uomini la Passione del Cristo, che asciuga ogni lacrima e apre ogni cuore alla speranza. Noi, Chiesa di Palermo ricordiamo con gratitudine papa Francesco per le strade della nostra città, nel settembre del 2018, quando venne a onorare la memoria del beato martire padre Pino Puglisi e a mostrare a tutti vicinanza e condivisione dei dolori e delle gioie della nostra terra”.
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A Catania le bandiere di Palazzo degli elefanti sono state poste a mezz’asta. C’è anche il ricordo del vescovo di Acireale e presidente della Conferenza episcopale siciliana, Antonino Raspanti: “Attraverso le sue parole semplici, le encicliche e i documenti del suo magistero, papa Francesco ci ha continuamente richiamati a una visione cristocentrica della vita e del mondo, fondata sull’amore, la giustizia e la misericordia”.
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in segno di lutto, ha disposto l’esposizione a mezz’asta delle bandiere a Palazzo d’Orleans: “Francesco ha saputo parlare a tutti, credenti e non, con parole semplici e gesti forti. Alla Sicilia, terra che ha amato e visitato, lascia un’eredità preziosa: l’invito a guardare ai più fragili, ad accogliere con misericordia, a costruire una società più giusta e solidale”.
Arriva anche il messaggio di Imam Kheit Abdelhafid, presidente della Comunità islamica di Sicilia: “Con profonda tristezza la Comunità islamica di Sicilia apprende della scomparsa di papa Francesco, riconosciamo in lui una figura di grande spiritualità, dedizione all’umanità e impegno instancabile per la pace. Il suo costante invito al dialogo interreligioso e alla fratellanza tra i popoli ha lasciato un segno profondo anche nei cuori di molti musulmani. La sua testimonianza di amore, giustizia e compassione resterà viva come guida e ispirazione per le generazioni future. Inna lillahi wa inna ilayhi raji’un (A Dio apparteniamo e a Lui facciamo ritorno)”.
LE REAZIONI IN ITALIA E NEL MONDO. Messaggi di cordoglio sono arrivati da parte di tutto il mondo politico e religioso. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato “il grave vuoto che si crea con il venire meno del punto di riferimento che per me ha sempre rappresentato. Il suo insegnamento ha richiamato al messaggio evangelico, alla solidarietà tra gli uomini, al dovere di vicinanza ai più deboli, alla cooperazione internazionale, alla pace nell’umanità. La riconoscenza nei suoi confronti va tradotta con la responsabilità di adoperarsi per questi obiettivi”.
Commozione anche della premier Giorgia Meloni: “Una notizia che ci addolora profondamente, perché ci lascia un grande uomo e un grande pastore. Ho avuto il privilegio di godere della sua amicizia, dei suoi consigli e dei suoi insegnamenti, che non sono mai venuti meno neanche nei momenti di prova e di sofferenza”.
Il presidente russo Putin ha espresso le sue condoglianze per la morte di papa Francesco definendolo “una persona straordinaria”. Su X la Casa Bianca posta due foto del pontefice: una col presidente Usa Donald Trump e una col vicepresidente americano JD Vance: “Riposa in pace, Papa Francesco”.
“È un momento doloroso e di grande sofferenza per tutta la Chiesa – ha detto il cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi -. Affidiamo all’abbraccio del Signore il nostro amato Papa Francesco. Chiedo a tutte le Chiese in Italia che siano suonate le campane delle chiese in segno di lutto e che siano favoriti momenti di preghiera personale e comunitaria, in comunione tra di noi e con la Chiesa universale”.