In 400.000 per il saluto a Francesco

Folla oceanica per i funerali a San Pietro. L'omelia: "Significativo che il suo primo viaggio sia stato a Lampedusa" FOTO 

ROMA – Circa 400.000 persone secondo le stime della Santa Sede, tra le 250.000 in piazza San Pietro e quelle lungo il percorso del feretro, hanno partecipato al funerale di papa Francesco. Le esequie sono terminate poco dopo mezzogiorno, la bara è stata spersa e incensata. Da piazza San Pietro è salito un lungo applauso dei fedeli. La bara è stata sollevata da quattordici sediari che l’hanno inclinata leggermente per l’ultimo tributo della piazza. Più di 160 le delegazioni ufficiali presenti.

La cerimonia funebre è proseguita con il corteo da piazza San Pietro e il feretro ha raggiunto con la papamobile Santa Maria Maggiore, la basilica che ospita già sette tombe di papi. La bara del Papa è in semplice legno. Sul coperchio una croce bianca, lo stemma episcopale e il suo motto “Miserando atque eligendo”, perdonando e scegliendo. Il motto era stato scelto da Francesco dal passo del Vangelo in cui Gesù chiama Matteo, un peccatore esattore delle tasse, a seguirlo. FOTO

“Nonostante la sua finale fragilità e sofferenza, papa Francesco ha scelto di percorrere questa via di donazione fino all’ultimo giorno della sua vita terrena. Egli ha seguito le orme del suo Signore, il buon Pastore, che ha amato le sue pecore fino a dare per loro la sua stessa vita. E lo ha fatto con forza e serenità, vicino al suo gregge, la Chiesa di Dio”, ha detto il cardinale decano Giovanni Battista Re nell’omelia.

“È significativo che il primo viaggio di Papa Francesco sia stato quello a Lampedusa, isola simbolo del dramma dell’emigrazione con migliaia di persone annegate in mare – ha proseguito Re – Papa Francesco ha realmente condiviso le ansie, le sofferenze e le speranze del nostro tempo della globalizzazione, e si è donato nel confortare e incoraggiare con un messaggio capace di raggiungere il cuore delle persone in modo diretto e immediato. Il suo carisma dell’accoglienza e dell’ascolto, unito ad un modo di comportarsi proprio della sensibilità del giorno d’oggi, ha toccato i cuori, cercando di risvegliare le energie morali e spirituali”.

“Di fronte all’infuriare delle tante guerre di questi anni – ha aggiunto Re –  con orrori disumani e con innumerevoli morti e distruzioni, Papa Francesco ha incessantemente elevata la sua voce implorando la pace e invitando alla ragionevolezza, all’onesta trattativa per trovare le soluzioni possibili, perché la guerra – diceva – è solo morte di persone, distruzioni di case, ospedali e scuole. La guerra lascia sempre, è una sua espressione, il mondo peggiore di come era precedentemente: essa è per tutti sempre una dolorosa e tragica sconfitta”.

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