CATANIA – Aumenta il prezzo del biglietto dell’autobus a Catania, da un euro e 1,40, ma Amts smentisce la notizia del rincaro delle tariffe sulle strisce blu e dell’abolizione della gratuità durante la pausa pranzo. “E’ assolutamente infondata – dice l’azienda -, vere e proprie fake news che creano allarme, disorientamento e preoccupazione tra i cittadini. Le uniche novità riguardano da ieri la nascita di un abbonamento integrato annuale per bus e metropolitana, a prezzo dimezzato di soli 120 euro annui, per entrambi i mezzi di trasporto pubblico, e l’aumento del prezzo del biglietto delle singole corse, che è stato allineato alle altre due città metropolitane siciliane, Palermo e Messina. Il biglietto da 90 minuti è infatti passato da un euro a 1,40; ma bisogna considerare che il prezzo era fermo da 13 anni. Si è trattato di un provvedimento ineludibile, dovuto al nuovo contratto di servizio sottoscritto con il Comune di Catania lo scorso dicembre e che attesta comunque il capoluogo etneo con una delle tariffe più basse d’Italia. Un ritocco al rialzo peraltro ampiamente compensato dal costo di appena dieci euro al mese dell’abbonamento annuale integrato MetroBusCity”.
Le precisazioni dell’Amts non frenano qualche critica: “Assurdo aumento del biglietto per un servizio pessimo – dice il sindacato Asia-Usb – che continua a peggiorare anche con la nuova gestione. Oltre al danno economico anche la beffa del biglietto valevole 90 minuti che in realtà copre solo la prima corsa. Tutto questo mentre i lavoratori dell’Amts sono costretti a turnazioni massacranti e alle proteste, a volte violente, di chi è costretto ad attendere il bus per ore alla fermata”. E il vicepresidente vicario del Consiglio comunale Riccardo Pellegrino rincara: “Si continua ad aumentare il costo dei servizi senza che questi siano implementati e adeguati alle esigenze. Si continua a vessare i cittadini senza dare nulla in cambio”.