CITTÀ DEL VATICANO – I cardinali elettori sono entrati nella cappella Sistina per l’avvio ufficiale del conclave per l’elezione del 267° Papa. Una volta varcato l’ingresso, i cardinali hanno raggiunto le loro postazioni, sulle quali c’è la dotazione per procedere alle votazioni. I tavoli ricoperti con drappi rossi e tovaglie marroni sono disposti lungo tutta la Sistina in quattro file, un po’ sfalsate, due a destra e due a sinistra.
I cardinali, prima di cominciare i lavori del conclave, hanno giurato prima tutti insieme e poi singolarmente. Giurano davanti a Dio di essere fedeli al loro compito in caso di elezione a Papa e giurano anche segretezza sui lavori del conclave. A leggere il giuramento, a nome di tutti, è il cardinale Pietro Parolin che presiede il conclave.
Il cardinale bosniaco Vinko Puljic, arcivescovo emerito di Sarajevo, fino ai giorni scorsi in dubbio per malattia sulla partecipazione al conclave e poi su un possibile voto da Casa Santa Marta, è presente fra i porporati elettori che si sono riuniti nella cappella Paolina. Tutti i 133 elettori che partecipano a questo conclave voteranno quindi dalla Sistina. La processione dei cardinali, dalla cappella Paolina alla Sistina, è stata accompagnata dalle litanie dei santi, una novantina di invocazioni a santi e martiri per chiedere la protezione sui lavori del conclave.
Con l'”extra omnes” pronunciato dal maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, ha preso il via il conclave. Tutti gli astanti hanno lasciato la cappella Sistina, all’interno della quale sono rimasti solo i cardinali elettori, lo stesso maestro e l’ecclesiastico incaricato di tenere l’ultima meditazione prima delle votazioni, il cardinale Raniero Cantalamessa. Una volta usciti tutti, il maestro ha chiuso la porta d’accesso alla cappella Sistina. Al termine della meditazione, anche il maestro e il cardinale Cantalamessa lasciano la cappella Sistina per dare al via alle operazioni di voto.