Bianco, Trantino e la fontana della discordia

A Catania botta e risposta tra sindaci: "Totale abbandono", "Taccia"

Botta e risposta tra l’ex sindaco di Catania, Enzo Bianco, e l’attuale primo cittadino, Enrico Trantino. Oggetto del contendere la fontana del Tondo Gioeni, ‘creatura’ dell’amministrazione Bianco. “Quanto mi dispiace vedere le condizioni in cui versano la fontana e il giardino verticale del Tondo Gioeni! Si trovano in uno stato di vero abbandono – scrive Bianco in un post su Facebook, corredato da foto -. Totalmente al buio perché l’impianto di illuminazione è guasto da tempo. La fontana, senza acqua, comincia a coprirsi di calcare”.

“Una situazione davvero triste. Lasciando stare le polemiche, pretestuose e strumentali, l’intero complesso della fontana aveva e ha una funzione importante dal punto di vista della sicurezza idrogeologica, perché contribuisce a intercettare una parte della grande massa di acqua che giunge dai paesi etnei e che si riversa poi nel centro di Catania. Ma anche l’idea di realizzare un’ideale porta che chiude a nord la Catania ottocentesca. Una sorta di collegamento artistico e ideale con il centro storico richiamando la storica fontana dell’Amenano di piazza Duomo, all’ingresso del mercato della Pescheria”.

“Persino una rivista prestigiosa come Paysage Topscape ne aveva sottolineato bellezza e funzionalità. Adesso è tutto abbandonato: l’acqua è scomparsa, il verde è scolorito, le piante annichilite. Invece di collegare bellezza e tradizione, adesso collega maldestramente il suo degrado a quello diffuso in tanta parte della città. Che questa amministrazione si dia finalmente una mossa: faccia qualcosa per il bene di Catania, anche partendo dalla semplice pulizia e manutenzione di questa fontana per poi procedere subito su tante, tantissime altre cose, anche più importanti. Una per tutte, gli orti urbani di Librino. O almeno tentare di farlo, invertendo un’azione che finora è stata obiettivamente insufficiente! Coraggio, siamo pronti a dare una mano per il rilancio della città. Ma…”, conclude Bianco.

La risposta piccata di Trantino non si è fatta attendere, sempre sui social, con un commento al post di Bianco: “‘Che questa amministrazione si dia finalmente una mossa’. Diventa sgradevole compiere una comparazione tra la tua e quella di adesso. Io ricordo che tu inauguravi semafori e panchine, noi non abbiamo neanche presenziato alla consegna alla città di importanti interventi o all’apertura delle decine di cantieri che si vedono in città. I catanesi sono abbastanza maturi per giudicare da soli. Ma sappiamo entrambi che le difficoltà di manutenzione verde e strade, gravando sulla spese corrente, sono condizionate dal dissesto che, secondo quanto stabilito dalla Corte dei Conti, è addebitabile a te, al punto che sei incandidabile (e non mentire dicendo che è stata revocata, perché sappiamo entrambi che il Ministero dell’Interno ha stabilito che opera ope legis, quale effetto della decisione della Corte)”.

“Ciò nonostante, per quel che riguarda la fontana che hai fortemente voluto quale segno imperituro della tua magnificenza, vi sono stati errori esecutivi che hanno determinato un malfunzionamento delle pompe, a cui stiamo apprestando rimedio nell’ambito dei lavori che stiamo eseguendo a Parco Gioeni (la cui riapertura è prevista per fine luglio) – continua Trantino -. Il giardino verticale non avrebbe mai potute resistere perché, secondo gli esperti del verde, inidoneo per la posizione in cui insisteva. Abbiamo piantato dei rampicanti che, pensa un po’, devono avere il tempo di crescere”.

E la polemica non si placa nelle battute finali: “Per la condizione finanziaria che ci hai lasciato, dovresti avere il pudore di tacere (se non per spiegarci per qual motivo tu sia ancora sotto scorta, con costi a carico dei contribuenti). Accetto ogni critica, purché costruttiva. Non amo le mistificazioni. Buon primo maggio”.

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