Catania, ora serve l’impresa

di Marco Carli. Merola a 2' dallo scadere gela il Massimino: il Pescara passa di misura, mercoledì occorrerà una vittoria con due gol di scarto. Rossazzurri più pericolosi degli avversari, ma i cambi non pagano

Vince il Pescara. Nell’andata del primo turno della fase nazionale dei playoff, decide Merola nel finale. Adesso all’Adriatico, mercoledì, il Catania sarà costretto a vincere con due gol di scarto per passare.

L’atmosfera al Massimino è di quelle da grande evento. I giocatori la respirano fin da quando sono ancora in pullman. All’ingresso in campo delle squadre, ecco le coreografie nelle curve e in tribuna B. Toscano comincia con la stessa formazione di partenza di domenica, nel vittorioso match contro il Potenza. Anche Baldini sceglie lo stesso undici iniziale della partita vinta con la Pianese.

Il Catania parte forte, conquista un angolo e poi va al tiro (di poco alto) con Stoppa. Il Pescara risponde con Bentivegna, ma sono i rossazzurri ad esercitare una maggiore pressione con gli abruzzesi che spesso ricorrono efficacemente alla trappola del fuorigioco. Nel finale di tempo gli etnei costruiscono alcune buone occasioni. Jimenez, su errore difensivo degli ospiti, entra in area e lascia partire un sinistro angolato che finisce di poco fuori. Poi è Stoppa ad andare alla conclusione, parata da Plizzari. Il Catania continua a spingere: ci prova anche Di Tacchio di testa su cross di Inglese, ma il pallone finisce alto.

La ripresa comincia con tre cambi: il Catania inserisce Sturaro e Dalmonte per Quaini e Jimenez, nel Pescara entra Meazzi al posto di Valzania. Ierardi viene ammonito: diffidato, salterà il ritorno. Giallo anche per Sturaro, anche lui out per la partita dell’Adriatico.

La prima vera occasione del secondo tempo è per il Catania. Su punizione di Stoppa, Inglese da posizione favorevole decide di colpire al volo di sinistro invece che di testa e manda alto. I rossazzurri, però, abbassano l’intensità, i subentrati non riescono a migliorare le cose e il Pescara alza il baricentro rispetto al primo tempo. Serve maggior spinta e Toscano inserisce Guglielmotti per Raimo.

Dal piede di Stoppa, il Catania costruisce un’altra palla gol importante: sul cross dell’attaccante etneo, una deviazione favorisce Di Tacchio che al volo impegna Plizzari (foto Catania Fc Facebook). Nel Pescara, viene ammonito il capitano Brosco: anche lui era in diffida e non ci sarà mercoledì.

Toscano prova a vincerla: entrano anche De Paoli per Stoppa e soprattutto Montalto per Celli. Poco dopo l’ingresso di quest’ultimo, il Pescara va in vantaggio: Merola servito sul filo del fuorigioco sorprende Anastasio, si presenta davanti a Dini e lo scavalca con un pallonetto beffardo.

Il Catania perde sull’unico tiro in porta degli ospiti e vede la qualificazione complicarsi. All’Adriatico servirà l’impresa.

CATANIA-PESCARA 0-1
CATANIA (3-4-2-1): Dini; Ierardi, Di Gennaro, Celli (39′ st Montalto); Raimo (17′ st Guglielmotti), Quaini (1′ st Sturaro), Di Tacchio, Anastasio; Jiménez (1′ st Dalmonte), Stoppa (35′ st De Paoli); Inglese. In panchina: Bethers, Farroni, Butano, Del Fabbro, Allegretto, De Rose, Frisenna, Forti. Allenatore: Toscano.
PESCARA (4-3-3): Plizzari; Pierozzi (35′ st Letizia), Brosco, Pellacani, Moruzzi; Valzania (1′ st Meazzi), Squizzato, Dagasso; Merola (46′ st Tonin), Ferraris, Bentivegna (12′ st Cangiano). In panchina: Saio, Profeta, Staver, Lancini, Crialese, Kraja, Leonardi, De Marco, Saccomanni, Alberti, Arena. Allenatore: Baldini.
ARBITRO: Zanotti di Rimini.
RETE: 43′ st Merola.
NOTE: spettatori circa sedicimila. Ammoniti: Dagasso; Ierardi, Celli, Sturaro, Brosco. Angoli: 4-2. Recupero: 1′, 5′.

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