RAGUSA – Ufficialmente era un ente associativo con finalità culturali e ricreative, ma in realtà, secondo la guardia di finanza di Ragusa, era un ristorante che non avrebbe dichiarato redditi dal 2019 per oltre 350.000 euro. Secondo le Fiamme gialle l’associazione culturale di fatto poteva essere frequentata da chiunque: ai clienti, a fine consumazione dei pasti, sarebbe stata sistematicamente richiesta la compilazione di un modulo per l’ammissione all’ente come socio. Secondo l’accusa, il titolare, “pur svolgendo a tutti gli effetti in maniera continuativa una vera e propria attività commerciale, la cui piena operatività è emersa anche dalle innumerevoli recensioni diffuse dai clienti, non ha adempiuto ai previsti obblighi contabili e dichiarativi, sottraendosi al versamento di tutte le imposte dovute”.
