L’intelligenza artificiale ha contribuito alle indagini sulla rete di favoreggiatori che hanno protetto la latitanza di Matteo Messina Denaro. Grazie all’Ia gli investigatori hanno potuto selezionare in tempi decisamente più brevi le immagini delle telecamere, che erano state piazzate nel Trapanese per arrivare alla cattura del capomafia, riuscendo a ricostruire gli spostamenti dell’auto da lui usata nell’ultimo periodo. In questo modo, ad esempio, è stato possibile scoprire i tragitti fatti dal boss e alcune delle persone incontrate: come Floriana Calcagno, l’insegnante che per un periodo è stata l’amante del boss. Lei e Messina Denaro si sono incontrati 35 volte in poco più di due mesi. Incrociando le immagini delle telecamere selezionate e i tabulati dei cellulari del padrino di Castelvetrano e della donna, a cui ora sono stati concessi i domiciliari, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire i movimenti dell’insegnante e del capomafia.
Una ricostruzione che ha smentito la versione della Calcagno che, dopo la cattura dell’amante, si era presentata spontaneamente in Procura sostenendo di aver avuto soltanto qualche incontro con l’uomo che a lei si era presentato col nome di Francesco Salsi. La donna ha spiegato di aver scoperto soltanto dopo l’arresto la vera identità dell’amante. Ma dalle indagini è emerso chiaramente che la relazione tra i due era ben altro che fugace. Le indagini hanno svelato inoltre che Calcagno, che il padrino aveva soprannominato ‘luce’ – cosi’ il boss scriveva nel calendario in corrispondenza degli incontri con la donna – più di una volta avrebbe raggiunto il capomafia nel suo ultimo covo di Campobello di Mazara. In una occasione l’insegnante avrebbe fatto avere al latitante un pacco che, secondo gli investigatori, potrebbe aver contenuto del denaro.