CATANIA – I detrattori di Enrico Trantino in questi giorni sono particolarmente attivi. Dopo l’attacco social di Enzo Bianco, che da ex sindaco ha rimproverato il suo successore per le condizioni della fontana dell’ex Tondo Gioeni, a Catania la bordata per il primo cittadino è arrivata anche da Lanfranco Zappalà. L’ex aspirante sindaco ha pubblicato una specie di piccolo poema in versi dal titolo “Il sindaco dal selfie mattutino” per criticare Trantino.
“Chiuse le piazze, bloccò alcune strade, mentre i negozianti piangevano in silenzio e in agonia dicendo: ma qui non compra più manco la zia! Catania è piena di buche profonde, che manco i militari fan più le ronde. Gli automobilisti son tutti infuriati, inferociti, stanchi e incazzati. Lui gira da solo, col passo sicuro, ma lo salutano solo i semafori al muro. Nessuno lo ferma, nessuno lo ascolta, e lui si specchia pure davanti una vetrina rotta”.
La replica di Trantino non si è fatta attendere, con stile simile. “La fonte è troppo autorevole – scrive Trantino sulla sua pagina Facebook, dove riporta le parole di Zappalà – per non condividere il contenuto. Con una buona esperienza nel corretto conferimento dei rifiuti e un’imposta visionaria sul futuro della città, portata avanti con coraggio e ardimento in quasi trent’anni di mandato cittadino, adesso si cimenta in struggenti odi liriche”. Quindi i versi poetici, ma più retrò: “Or se’ tu quel Lanfranco e quella fonte che spandi di parlar sì largo fiume? O anima cortese licutiana, di cui la fama ancor nel mondo dura, e durerà quanto ’l mondo lontana. Non son Dante e direi solo: tu che concordasti pena per incaute firme, non far morale delle gesta altrui. Chi votò stabilì il tuo fato; rispetta loro e posati di lato. Buon fine settimana”. Con tanto di riferimento al momento in cui Zappalà è stato ripreso da una telecamera mentre gettava rifiuti in mezzo a una strada di campagna.