Aveva 89 anni, ma il suo cuore era ancora capace di pensare al futuro. È una storia che commuove e dà speranza quella accaduta all’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa, dove la famiglia dell’ultraottantenne ha donato gli organi dell’anziano, deceduto per un’emorragia cerebrale. Un atto d’amore che ha permesso di salvare tre vite. Nonostante l’età avanzata, le condizioni cliniche del paziente hanno reso possibile il prelievo del fegato e di entrambi i reni. L’intervento, avvenuto in stretta collaborazione con l’équipe dell’Ismett di Palermo, è stato un esempio di efficienza e tempestività. Il fegato era atteso in sala operatoria, dove un altro paziente era già pronto per il trapianto.
Determinante è stata anche la prontezza della famiglia, che ha dato subito il consenso alla donazione, rispettando la volontà espressa in vita dal proprio caro. Una scelta coraggiosa, nel dolore, che ha reso possibile il miracolo della continuità della vita. “Il nostro ringraziamento va prima di tutto alla famiglia del donatore per la straordinaria sensibilità e generosità dimostrata – dice il direttore generale dell’Asp di Ragusa, Giuseppe Drago – ma anche a tutti i nostri operatori, che ancora una volta hanno dato prova di professionalità e spirito di servizio. Un gesto così nobile è possibile solo grazie all’impegno collettivo di un intero ospedale, capace di attivarsi all’unisono anche in condizioni di grande pressione organizzativa”.